La Propedeutica intreccia psicologia, gioco e pedagogia alla ricerca di un metodo ripetibile e congeniale all’età degli allievi, che privilegi lo sviluppo delle capacità critiche, analitiche e raziocinanti, dapprima verso sé stessi e poi nel mondo del gesto teatrale.
I temi trattati sono: il Corpo, lo Spazio, la Postura e il Movimento del corpo nello spazio. Ciascuno di questi elementi viene preso in considerazione prima singolarmente poi nel momento della loro fusione.
Una materia così tecnicamente complessa come la Danza (i cui fondamenti si impartiscono intorno agli otto anni) può arrivare al bambino nell’età precedente, grazie al gioco, che è la forma più diretta e utile all’apprendimento elementare di quest’arte.
Danzare giocando quindi e NON scherzare con la Danza, significa un’occasione semplificata di entrare in rapporto con un complesso di teorie ed esercizi pratici che conducono alla tecnica accademica.
La propedeutica dunque come disciplina del movimento quale elemento armonizzante fra fantasia e realtà. In breve tempo il bambino si appropria di un linguaggio corporeo che lo aiuta a comunicare tutta la ricchezza emozionale della sua età.
All’insegnante è riservato questo delicato compito, di plasmare l’allievo attraverso l’irrazionalità della fantasia ed un ordinato e costante lavoro fisico, per cui nelle lezioni diventano importanti i temi ispiratori degli esercizi e la dimensione spaziale dell’aula diventa un grande contenitore di giochi.
Gli esercizi contenuti in una lezione comprendono elementi tratti dalla ritmica, dalla psicomotricità, dalla tecnica accademica e contemporanea, dalla mimica, dalla pantomima e dalla tecnica respiratoria.
La prima parte della lezione si svolge a terra per facilitare il lavoro diretto sugli arti inferiori e superiori e sulla corretta impostazione della colonna vertebrale.
Seguono esercizi rivolti all’apprendimento del conteggio musicale usando l’espressione vocale, la percussione delle mani, allineano tutti i movimenti verso precise direzioni.
Seguono esercizi di trasporto del peso del corpo e movimenti plastici che interessino, con la colonna vertebrale, anche i muscoli addominali per un totale riscaldamento del corpo.
La seconda parte della lezione si esegue in piedi con piccole legazioni a tema per lo sviluppo dell’interpretazione, dei primi rudimenti dei passi della tecnica, prima in posizione chiusa (andedans) e poi in posizione aperta (andehors).
La terza parte della lezione si basa sull’improvvisazione e sullo sviluppo dei passi precedentemente studiati sotto forma di piccole coreografie.
Negli anni gli esercizi si evolvono fino ad espressioni sempre più complesse.
Le finalità dunque sono:
1) Corretto “atteggiamento” del corpo in
posizione eretta e corretto appoggio
dei piedi per terra.
2) Corretta respirazione e stato muscolare
generale attivo.
3) Percezione del movimento articolare degli
arti inferiori e superiori e sollecitazione
dell’elasticità tendinea.
4) Coordinazione psicomotoria.
La Danza propedeutica quindi può intervenire quale misura preventiva e di compensazione su vizi posturali, prescoliosi e migliorare le scoliosi propriamente dette riducendo l’incidenza e la gravità della deformazione.
Il bambino scoprirà, in un’ampia gamma di situazioni, con l’aiuto della musica, tutti i possibili movimenti di ogni elemento del corpo, recuperando in tal modo una gestualità elementare, riconosciuta e definita con il termine DANZA.